Questa
immagine del battesimo di Gesù è stata richiesta a Bruno
Antonello da Paolo Ricca, per essere inserita nel suo libro Dal
battesimo allo "sbattezzo", che è del 2015, ma che
segnalava un problema che diventa sempre più acuto giorno dopo
giorno, anche se non per una rottura formale, certamente per un
distacco reale, fino alla insignificanza. Un problema di cui
prendere coscienza e che possiamo porci ancora una volta in
questi termini: la fede perde quota per intemperie esterne o per
mancata tensione interna?
Possiamo ripeterci che il mondo della fede vive - o sopravvive -
in quanto abbinato ad una immagine di mondo che non è più. Ed
anche la fede dei credenti è storicamente situata e socialmente
integrata: sta dentro una inculturazione che la fa essere in
ritardo di 200 anni rispetto alle svolte di civiltà che si sono
avute nel tempo. Ma oramai siamo al punto che non basta
ripetercelo come un ritornello che peraltro non arriva a quanti
preferiscono fare orecchi da mercante in queste faccende
veramente serie. Da parte nostra non ci è consentito sottrarci a
questo pungolo, che ci spinge da sempre attraverso tutte le
vicissitudini, ma che ora richiede di essere preso ancor più sul
serio in maniera esclusiva e decisiva: postula una sua
centralità senza ulteriori riguardi. Non è più possibile
affidarsi ad automatismi e ad ipotetiche soluzioni dall'alto!
Se si preferisce rimanere incapsulati in un sistema mentale e
pastorale di conservazione si faccia e si dica pure, ma sia
chiaro che non può essere questo il terreno di incontro o di
forzata coesistenza: a fronte di mura protettive entro le quali
rimanere come ostaggi, è meglio stare al di fuori ed adoperarsi
per un loro futuro crollo, come a Gerico (cfr. Giosuè, 6).
Quello che ci deve stare a cuore in questo stato di cose, è che
si tratta sostanzialmente di un problema di fede, che non si
risolve con rivestimenti spirituali e culturali di contorno, ma
solo dall'interno: se condiviso in tutte le sue dimensioni. C'è
solo da augurarsi che la fede sia vissuta come partecipazione
incondizionata alla vita di Cristo in Dio. Possiamo ricordare le
parole di san Paolo in 1Corinzi 3,6: "Io ho piantato, Apollo ha
irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere".