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Il “magistero” di papa Francesco passa di preferenza attraverso gesti imprevedibili e comunicazioni estemporanee, tutt’altro che “ex cathedra”. A parte la predicazione quotidiana di S.Marta, è quanto si può evincere anche dalla Lettera al Vescovo di Assisi per l’apertura del “Santuario della spogliazione”, il cui messaggio è interpretato in copertina dalla vignetta di Renato Scianò.
Ma del tutto inaspettatamente c’è anche il videomessaggio per la presentazione dell’Opera omnia di don Milani, per ricordarlo a 50 anni dalla morte. E c’è poi l’annuncio per il 20 giugno della visita-pellegrinaggio a Bozzolo e a Barbiana per pregare presso le tombe di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani. Mariangela Maraviglia ci offre opportunamente la loro corrispondenza epistolare.
“La storia si ripete sempre” - confessa ad un certo punto il Papa - lasciando capire la passione di questi due testimoni per Cristo e per il vangelo, non nascondendosi peraltro le ferite che sono state loro inferte o procurate dentro la chiesa. Per cui non si tratta di una riabilitazione postuma indolore, ma di una presentazione alla chiesa intera di pionieri e di esempi da seguire; invito ad ascoltare oggi quanti tentano qualche “spogliazione” per imboccare ed indicare la via stretta del vangelo.
Questa via stretta – “questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne” (Ebrei 10,20) – noi la stiamo cercando al di fuori dei percorsi garantiti, così come del resto il vangelo stesso impone: la sorprendente citazione del Papa della lettera a Pipetta non fa che riproporre la condizione in cui ci troviamo fermi al cancello, e ci consente di accettarla con più consapevolezza e determinazione.


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