(per l'indice cliccare sulla copertina)


“Il sonno della ragione genera mostri”: parole che arrivano da una incisione di Francisco Goya. Per lui forse si trattava della “ragione illuministica”, e cioè dell’uomo-ragione a dimensione unica. In senso più generale, oggi forse abbiamo fondati motivi per parlare, più che di sonno, di alienazione o di perdita della ragione stessa, intesa come senso di umanità e indice di civiltà. Le guerre a ripetizione sulla faccia della terra sono la prova che la convivenza umana è regolata da qualcosa che è “alieno dalla ragione” e che sa di abbrutimento. E questo dopo che anche la ragione scientifica sembra aver fatto il suo tempo come contrassegno di un’epoca: quando anche la tecnologia trova il suo trionfo nell'industria bellica!
Ritrovare una sana razionalità e umana ragionevolezza è forse il primo antidoto alla guerra, non solo però quando essa è alle porte di casa, ma quando c’è da ricostruire e custodire la convivenza umana in senso solidale, politico, giuridico, etico, veramente democratico. In tempi di calamità, sembra ancora reggere una ragione umanitaria di solidarietà, ma solo in quanto rimedio agli effetti devastanti del crollo totale, compresa la fiducia in una ragione comune da far valere: non c’è una inconfessata rinuncia alla ragione? Fatta salva la “ragion di stato”, a dominare è la ragione del più forte e quindi delle armi (stat pro ratione voluta). La stessa comunicazione sociale è ridotta a fatto tecnico o è a sfondo pubblicitario, il resto è carosello o conflitto di parole come spettacolo o intrattenimento.
Il variegato e frantumato universo religioso nel mondo non è più promettente, mentre in ambito più strettamente ecclesiale la situazione non è molto dissimile, anche se variamente mascherata: difficile dire quale immagine unitaria di chiesa sia dominante e in ragione di che cosa. In realtà si può fare appello a tanti aspetti e a tante sfaccettature, per cui secondo Papa Francesco sarebbe una chiesa poliedrica. Ma se di fatto è così, in linea di principio forse non è proprio quello che la chiesa deve essere e dimostrare quanto a solidità di fede (intima unione con Dio) e capacità unitiva (unità del genere umano). È presunzione da parte nostra dire che, oltre all’eclissi della ragione, difetta anche una “ragione teologica” condivisa secondo cui confrontarsi e convergere?



.