(per l'indice cliccare sulla copertina)


Nella sua prolusione al Consiglio permanente della Cei del 21 gennaio (la riportiamo per intero a p.39 e ss.), il Presidente Card. Gualtiero Bassetti, pur senza formule solenni, ha di fatto convocato la Chiesa italiana ad una impresa che la costringe ad un ripensamento radicale di se stessa: ricostruire, ricucire, pacificare sono obiettivi che chiamano in causa prima di tutto chi se li propone perché non può sottrarvisi. Sarebbe davvero una sciagura se queste tre parole diventassero slogan pastorali sostitutivi di altre parole d’ordine che periodicamente vengono lanciate e lasciano il tempo che trovano. Ma “il tempo si è fatto breve” (1Cor 7,29), e “chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una” (Lc 22,36): “la difesa cristiana non è armata, ma deve essere ugualmente efficace” (Ortensio da Spinetoli). Perché così sia, è da tenere presente che “nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio… E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi” (Lc 5,36-37). C’è però da imparare l’arte di ricostruire, ricucire e pacificare, e per questo ci vuole del metodo.
Contravvenendo all’avvertimento di Lc 14, non ci siamo seduti per esaminare d’essere in grado affrontare l’impresa e siamo andati avanti in ordine sparso senza la giusta disposizione. È certamente triste ammetterlo ora, dopo tante battaglie, magari vinte, ma è una necessità ritrovare il terreno e la causa comune per cui battersi. È finito il tempo delle facili mobilitazioni sotto la bandiera del progressismo, di arruolarsi per quelle che Karl Barth chiama “politiche ecclesiali” rispetto alla “questione di fondo” che deve rimanere al centro.
A parte l’insieme del discorso che andiamo facendo, per quanto riguarda “l’ora di una ricostruzione totale della Chiesa” facciamo attenzione a quanto ci dice appunto K.Barth: “Chissà se per simile demolire e ricostruire sarà mai questione di un’ora precisa. Potrebbe anche darsi - e anzi tale sembra essere la regola nella storia delle possibilità e delle attuazioni umane - che ciò sia il risultato, conseguito attraverso decenni, di un lento svincolarsi da forti legami tradizionali e di uno sporadico permettere ed incoraggiare nuovi tentativi”. Possiamo riconoscerci in queste autorevoli parole? Magari per prestarci come semplice manovalanza.


.