(per l'indice cliccare sulla copertina)


È un particolare del poster natalizio che Renato Scianò ha letteralmente inventato la notte di Natale del 1975 a Querceto sotto gli occhi meravigliati di quanti assistevano: l’immagine intera, ma ridotta, la si può vedere alle pagine centrali. Questo particolare, ripreso per la sua espressività ed ironia, diventa improvvisamente auspicio di pace e indicazione di marcia per il nuovo anno.
In termini di triste attualità, non è difficile vedere nel “lupo e nell’agnello” abbracciati (qui il lupo appare in veste di leone, di cui Isaia 11,7) la desiderata fine delle ostilità belliche tra Russia e Ucraina: è però una speranza messianica, perché di questo tratta il profeta Isaia. Senza nasconderci la realtà storica, è altrettanto necessario riportare in primo piano la visione e la coscienza messianica di una chiesa tanto preoccupata del suo futuro quanto dimentica della sua vocazione profetica.
Da parte nostra vogliamo farci carico del suo cammino storico al di là di pragmatismi ed efficientismi pastorali dominanti, e senza sottovalutare la sua tensione escatologica. Nel nostro orizzonte rimane la ricerca della verità tutta intera del credere, sia pure nella condizione di precarietà dell'esistenza ecclesiale nel tempo: l'evoluzione storica non può risolvere in se stessa il senso e la "nozione di eternità" (Ecclesiaste 3,11) che è nelle cose!
Il riferimento al poster natalizio è inoltre traccia di una esperienza di base sotto traccia di tanti anni, nel tentativo di ricomporre - e non contrapporre - ortodossia e ortoprassi: fare in modo che la fede creduta fosse anche fede vissuta, e che la fede vissuta diventasse anche fede creduta, pensata e testimoniata. Se allora eravamo nel solco del Concilio Vaticano II, ora è il tempo in cui simile evento è per la Chiesa vocazione da seguire e da servire: motivo di scelta e di decisione, a rischio di ritrovarsi ancora una volta fuori gioco!
Se Koinonia in formato cartaceo continua ad esistere, non è per ritagliarsi uno spazio in un sistema di comunicazione predefinito, ma per tener viva la solidarietà e la ricerca tra quanti credono ancora possibile un cambiamento di orizzonte del vangelo e della fede nel mondo. Niente di garantito ma tutto da sperimentare.



.