(per l'indice cliccare sulla copertina)


I diversi volti di questa foto danno un'idea del variegato mondo lapiriano di Firenze negli anni '50-'60. Sono quelli di (da sinistra): Alberto Malavolti, Giorgio La Pira, Enzo Enriques Agnoletti, Roberto Salvadori, Alberto Scandone, Federico Codignola, Marco Salvestrini e Valdo Spini.
L'occasione per rivisitare questo mondo ci è offerta da una biografia politico-spirituale che Aldo Bondi ha scritto di Alberto Scandone; un nome forse poco noto ai più ma non per questo meno significativo per far rivivere le speranze e il fervore di quei giorni. A quello di Alberto Scandone troviamo associato il nome dell'amico indimenticabile Luciano Martini: la loro amicizia è la prova più chiara di quanto quel clima favorisse incontri, solidarietà e collaborazioni, al tempo stesso in cui ci provoca a fare rivivere le loro speranze.
Il fatto che questa occasione sia nata dietro segnalazione di Mariangela Maraviglia sta a testimoniare che siamo e vogliamo rimanere uno spazio recettivo, quando si tratta di dare continuità a segnali profetici che ci vengono dalla storia e dalle situazioni, in ordine alla manifestazione storica del mistero del Popolo di Dio. E la "stagione lapiriana" in tal senso non può essere rimossa. Tanto più ora che il Prof Giancarlo Garfagnini, parlandoci del Savonarola, ci ha ricordato quanto il savonarolismo abbia ispirato e contagiato Giorgio La Pira, che ne ha rilanciato il messaggio come ricaduta politica della predicazione.
A proposito di questi testimoni, non deve succedere che valga per noi quello che Gesù diceva ai suoi interlocutori riguardo a Giovanni il Battista: "Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce" (Gv 5,35). In realtà, invece di recepire queste eredità del passato nel vivo della nostra tradizione e spiritualità, ci contentiamo di farne oggetto di ricerca fine a se stessa. L'atteggiamento giusto ce lo suggerisce la lettera agli Ebrei: "Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti" (Eb 12,1).


.