Koinonia Novembre-Dicembre 2021


45 ANNI… TROPPI, O ANCORA POCHI?

 

La nostra rivista Koinonia compie 45 anni: è un periodo di tempo lungo, durante il quale il percorso non è stato sempre facile e che non è facile riassumere.

La rivista inizia nel 1976, ma quattro anni prima - nel ’72 - Koinonia (comunità) nasce come piccolo “movimento” all’interno dell’esperienza extra-conventuale condotta dei Padri Domenicani Alberto Simoni e Aldo Tarquini.

Si trattava quasi di un “esperimento” - caldeggiato e sostenuto dal Priore Provinciale Paolo Andreotti op (1921-1995, che proprio dal ’72 diventerà Vescovo in Pakistan) nella scia dei suggerimenti e dei cambiamenti auspicati dal Concilio Vaticano II e nello spirito e nell’idealità dei “preti operai” (Tarquini lavorava in una ditta di elettronica) e delle “comunità di base” che andavano proponendo una Chiesa più libera e vera, più “aperta”. Oggi si direbbe “sinodale”.

L’attività non sarebbe stata, quindi, di tipo parrocchiale ma aperta al Popolo di Dio in forme diverse da quelle tradizionali, all’insegna dell’accoglienza, dell’ascolto e studio dei Vangeli, in una dimensione comunitaria, con una certa libertà di pensiero rispetto ai modi tradizionali e individuali  di vivere la fede.

La sede dove si svolgeva questa nuova esperienza e dove - appunto - vivevano non in convento Simoni e Tarquini era a Querceto (Sesto Fiorentino). Fu utilizzato un ambiente attiguo al Monastero domenicano di clausura di Querceto, su proposta del Provinciale e con la disponibilità  delle suore, alle quali i due Padri fornivano assistenza spirituale. Anche questa fu una soluzione insolita e nuova, e anche le suore si mostrarono pronte ad incontrare i fedeli del gruppo che si andava formando: nelle forme di dialogo consentite dalla clausura, ma con una certa modernità ed ampiezza di vedute. Vicina era la Parrocchia di Querceto, con il cui Parroco don Alberto Cortesi - anche lui aperto e accogliente -  c’erano buoni rapporti di intesa e di collaborazione.

Nel 1976, dunque, in questo contesto “alternativo” e positivo nasce l’esigenza di un foglio di collegamento tra le varie persone che seguivano i due Padri Domenicani e che, non appartenendo ad un’area parrocchiale, vivevano in luoghi diversi e anche molto distanti, spostandosi a Querceto per incontrarsi e dialogare, e soprattutto per la celebrazione della Eucarestia comunitaria e partecipata.

Fin dai primi anni di attività la rivista acquista consensi e anche critiche, fino a quando nel 1988 arriva dall’alto l’ingiunzione di chiudere l’attività a Querceto e i due frati si trasferiscono a Firenze, ospiti del convento di S.Marco di altra Provincia. Per fortuna l’attività del gruppo può riprendere lì per circa quattro anni, fino all’ulteriore conflitto creatosi per la diversità di intendere i valori della vita domenicana e conventuale, il rapporto con i fedeli e con i lontani, l’ubbidienza alla gerarchia ecclesiastica. Nel 1992 questi conflitti provocano un nuovo intervento d’autorità ed un ulteriore spostamento di sede sia per Simoni (trasferito  al convento S. Domenico a Pistoia) sia per Tarquini (trasferito al convento di S. Maria Novella a Firenze) che rimangono comunque in contatto con gli amici.

La sede stabile per la rivista sarà adesso a Pistoia,  dove sarà guidata principalmente da Simoni, mentre Tarquini - pur partecipando alla vita del gruppo e della rivista - diventerà parroco di S. Domenico di Fiesole e successivamente Priore Provinciale dei domenicani.

Tutto scorre per molti anni con una certa regolarità e anche con una notevole vitalità: nuove amicizie si intrecciano, nuove persone partecipano alle riunioni, molti ospiti importanti e personaggi significativi vengono invitati da Koinonia a parlare quasi mensilmente.

Il convento risente, però, negli anni, della progressiva scomparsa di importanti figure di frati anziani e dell’aumento di una certa disarmonia e di incomprensioni all’interno del convento tra i pochi frati rimasti;  situazione che dura  fino al 2017, quando il Capitolo dei Domenicani decide la chiusura del convento di Pistoia, in conseguenza della quale Simoni viene trasferito a S. Domenico di Fiesole, mentre la sede della rivista potrà rimanere nel convento di Pistoia, ed alcune riunioni si terranno presso le Suore Domenicane della stessa città.

Certo, lungo questi anni le difficoltà sono aumentate. Molti cari amici sono scomparsi, altri si sono allontanati per vari motivi, l’età media dei partecipanti è sempre più alta... Inoltre viviamo la difficoltà oggettiva di non avere una sede inserita in un contesto “vivo”, unita agli spostamenti necessari per preparare e stampare la rivista. Anche la pandemia del Covid ci ha messo lo zampino.

Queste cose non devono però disturbarci troppo: gli ideali per i quali è nata Koinonia sono tutt’ora validi, i traguardi del Vaticano II non sono stati ancora raggiunti, e infine non dobbiamo dimenticare che… “la messe è (ancora) molta”, anche se siamo pochi !

                                                                          

Renato Scianò

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