Koinonia Ottobre 2021


Da Flavio Bisson

 

Caro Alberto,

         sempre sul tema del quarto uomo che potrebbe essere quello che non si crogiola nella bellezza fascinosa dei testi sacri, che non è un “gourmet” della Parola, come dice il mio amico Claudio Miglioranza, ma che si domanda spesso come si possa testimoniare Gesù nella prassi di ogni giorno, mi viene da chiederti: come ci si comporta davanti a un gruppo di fratelli che convivono nello stesso piccolo borgo, in case confinanti, che non si parlano da anni per via di qualche centimetro di terreno sottratto al vicino e che si odiano cordialmente, augurandosi reciprocamente una morte orrenda? E il bello è che frequentano la stessa chiesa, alla domenica, guardandosi bene dal partecipare alla stessa messa e, se proprio non si può fare a meno, si collocano in modo che tra loro ci sia il maggior spazio possibile.      

Chi dovrebbe loro ricordare che prima di entrare nel tempio dovrebbero riconciliarsi con il fratello?

Ho paura che ci sia una doppia morale. Forse pensano: “Caro Dio, il biglietto te l’ho pagato domenica scorsa e adesso non venirmi a seccare durante la settimana che ho troppo da fare”.

Ciao                                                  

 

Flavio

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